Il giorno che la musica mori'...e' una delle pitture piu' famose dedicata alla morte ed al genio musicale di Stevie Ray Vaughan, un artista immenso che nel corso di soli 7-8 anni riscrisse con la sua chitarra e la sua voce le regole del blues elettrico contemporaneo. Texano di nascita, "SRV" fu l'espressione piu' alta di tutto cio' che e' a meta' strada tra il blues tradizionale, il rock'n'roll ed il boogie woogie. Il tutto reso fluente e superbo da una rara e stupefacente capacita' di suono e da una maestria nell'uso dello strumento che lo pose, a mio parere, ben al di sopra di molti altri, seppur illustri, chitarristi.

Per quanto riguarda "vita, morte e miracoli" di Stevie Ray Vaughan (soprattutto per chi non lo conoscesse ancora) vi rimando alla consultazione in Internet di due siti, uno piu' generale su Wikipedia ben fatto e ricco di molte informazioni e l'altro realizzato dal suo amico e bassista del gruppo (http://www.tommyshannon.com/) in cui vi sono anche molte foto, probabilmente mai viste in precedenza, della sua vita privata e di quella pubblica con la sua band i Double Trouble. Di Stevie Ray Vaughan voglio dire ora solo una cosa di stampo personale, prima di lasciare lo spazio successivo a Lui ed alla sua musica: ascoltarlo suonare per me e' ogni giorno fonte di "brivido" e di ispirazione, oltre che di allegria. Da tempo cercavo qualcuno che sapesse suonare, anche in una stessa canzone, quei tre tipi di generi musicali che per me, grazie a mio padre, sono il motore e la colonna sonora di tutta la mia vita. Spero che ascoltandolo lo siano anche un po' per voi

Signore e signori...Steve Ray Vaughan








Ma c'e' anche uno Stevie Ray Vaughan tutto acustico che e' assolutamente da vedere ed ascoltare: guardate queste due "magie"...





Ora vi propongo un'intervista fatta a SRV, per altro molto interessante perche' si parla anche della sua tossico-dipendenza di cui si libero' totalmente, in cui egli stesso da un esempio di come si possano assorbire degli stili musicali a tal punto da padroneggiarli come propri: e' il caso di "Hideaway", nelle due versioni rispettivamente del bluesman Freddie King e di Eric Clapton. Per finire con la sua scatenata e selvaggia "Rude Mood": sentite che "diavolo" di accordi era capace di tirar fuori da quella chitarra...assolutamente divini e quindi fuori da questo mondo, assolutamente ( ). A tal proposito un po' di tempo fa ho letto una dichiarazione spontanea di Eric Clapton riguardo le sue frequenti collaborazioni concertistiche con Stevie Ray V. Insomma questo altrettanto grande chitarrista e compositore disse pressapoco cosi': "sono sempre nervoso quando devo suonare con Stevie Ray Vaughan, perche' non so mai se riusciro' a stargli dietro...". Dico: E-r-i-c C-l-a-p-t-o-n, ci siamo capiti




Mi avvio a chiudere con un omaggio postumo importante alla carriera e alla vita di SRV: quello di Bonnie Raitt con i Double Trouble. IL pezzo e' un delizioso rifacimento di "Pride and Joy": vediamolo...




Ora di seguito qualche foto per ricordare questo grande e sfortunato musicista scomparso troppo presto...


p.s. i Double Trouble


p.s. Stevie e Jimmi Vaughan


p.s. le famose quattro chitarre di Stevie Ray Vaughan: la prima a sinistra e' la mitica "numero 1"


p.s. la statua dedicata a SRV in un parco pubblico di Austin in Texas



Mi piace chiudere questo breve ascolto del genio musicale di Stevie Ray Vaughan con un pezzo di diversa ispirazione musicale realizzato con l'uso di una sola chitarra, anzi due: quella della famiglia Vaughan, "a doppio collo" . L'altro e' il fratello Jimmy: famoso chitarrista anche lui e vero e proprio "modello" musicale di Stevie. E' bellissimo vedere quanto i due si volessero bene (alla faccia dello show-business) e come condividessero tutto cio' che li ha appassionati sin da ragazzini: Elvis, gli artisti della Motown e i grandi del blues.
E' tutto: vi ringrazio per l'attenzione e a presto con dell'altra musica. Ciao